Tecniche di scrittura. Imparare a scrivere

In un mondo che corre, in cui il tempo e l’attenzione sono risorse sempre più scarse, ognuno di noi ha l’obbligo morale di rispettare il proprio interlocutore anche con una scrittura chiara, efficace e curata.
Alfonso Cannavacciuolo, Manuale di copywriting e scrittura per il web: Teoria, pratica e strumenti per scrivere meglio

Chiarezza, coerenza e concisione

In questo secondo articolo della serie “Imparare a scrivere”, parliamo delle tecniche di scrittura utili per il business writer.

Le caratteristiche di una scrittura efficace sono sintetizzate dalla regola delle 3 C:

  • Chiarezza: le idee devono circolare in modo chiaro e diretto
  • Coerenza: l’argomentazione deve procedere in maniera logica verso la sua conclusione
  • Concisione: il rispetto del lettore si traduce nel non fargli perdere tempo con informazioni irrilevanti, né spazientirlo con inutili verbosità

A queste 3 regole dobbiamo però aggiungerne una quarta, ovvero la capacità di convincere. Con il nostro scritto vogliamo portare il lettore a cambiare un’idea o un comportamento? Se la risposta è sì, dobbiamo allora esercitare anche la capacità di convincere!

I seguenti consigli potranno esserti utili per scrivere con chiarezza ed efficacia:

  • non complicare un pensiero semplice
  • non usare sarcasmi, espressioni gergali, aggettivi peggiorativi o umorismo fuori luogo
  • non cedere ai luoghi comuni: il più delle volte non hanno proprio niente da dire
  • circoscrivi il tema del tuo scritto ad un argomento specifico e trattatalo in modo originale
  • evita un’eccessiva condiscendenza verso il pubblico

Ogni genere di comunicazione ha il proprio lettore. Sebbene sia opportuno ragionare di volta in volta su chi andrà a leggerci alcune regole valgono sempre:

  • Rispettare il livello di competenza del proprio pubblico aiuterà a mantenere l’interesse senza creare distanze tra le parti
  • Pur potendo supporre che i lettori ne sappiano di meno sull’argomento di chi scrive, evitate l’uso di toni paternalistici o di arrogante superiorità

Per non perdere il lettore lungo il percorso della propria esposizione, è utile attuare alcuni accorgimenti. Prima di tutto è opportuno tenere sempre il lettore concentrato sul percorso: anche se si cercherà di divertirlo o di coinvolgerlo, tutto ciò che verrà detto si dovrà sempre ricollegare al punto principale. Un discorso efficace, infatti, contiene sempre chiare indicazioni di percorso che ricordano agli ascoltatori dove sono stati, dove si trovano e dove sono diretti! È possibile anche fare leva sull’interesse personale e parlare al lettore direttamente, con l’uso della seconda persona, se lo scritto non deve avere un’ufficialità troppo alta. Se invece l’intento è quello di essere oggettivo, è opportuno l’uso del si impersonale, ma in questo caso il coinvolgimento sarà certo minore.

Tecniche di scrittura: il questioning

Una tecnica molto usata per tenere alta l’attenzione del lettore è quella del Questioning o Questions and Answers.

Questioning. È l’arte di porre le domande per ottenere le risposte. Fondamentale per ogni comunicatore. Nella scrittura, la domanda apre la relazione con il lettore, sposta il centro dell’attenzione su di lui, lo invita a rispondere. Una domanda in apertura di una lettera, o nel post-scriptum, o nel titolo di una relazione, ottiene dal lettore attenzione e disponibilità.

Si può esprimere un concetto in forma affermativa, ma la domanda risulta essere più incisiva, più drammatica, più emotiva.
Spesso le domande sono usate nei titoli, ma anche all’interno dei testi hanno notevole efficacia, soprattutto quando servono a convincere il lettore a fare o pensare qualcosa! La domanda è efficace proprio perché invita a rispondere e quindi apre una relazione con l’interlocutore.

Senti la differenza tra: «Fino a quando abuserai, o Catilina, della nostra pazienza?» e lo stesso pensiero in forma affermativa: «Ehi, Catilina, adesso hai proprio abusato della nostra pazienza». Un abisso, vero? La domanda è più potente, più emotiva, più drammatica.
Ogni comunicazione scritta opera in vista di un fine – vendere un prodotto, documentare una
riunione, chiarificare una procedura – il cui raggiungimento dipende dall’interazione con il
lettore. Operativamente, se il business writer si adagia sulla ripetizione delle stesse parole, o
sull’utilizzo di altre che si assomigliano tra loro, magari per lunghezza o suono , crea un effetto quasi di fastidio o di noia.
Alessandro Lucchini, Business Writing

Tecniche di scrittura: la variatio

Lo stesso vale per le frasi che possono avere lo stesso tono o le stesse dimensioni. Tutto questo allontana e rischia di far perdere il proprio lettore, nonostante l’argomentazione buona o l’interesse iniziale alto. Una soluzione arriva dalla saggezza antica ed al contempo attuale dei latini: l’uso della “variatio”, così come ci hanno insegnato a scuola, non permetterà al lettore di adagiarsi sul testo. La variatio, o variazione continua, significa alternanza di parole brevi (più efficaci) e lunghe (meglio assimilabili). Oppure alternanza di periodi veloci e periodi più ampi e meditativi. La variazione inoltre può comprendere tono, ritmo e stile.
In essi l’inserimento di aneddoti esemplificativi, paragoni pertinenti ed immagini chiare ed accattivanti faranno in modo da rendere più efficace qualsiasi argomento.

Questo articolo è parte di una serie dedicata ad imparare a scrivere: