Rinasce la Chiesa di San Potito a Napoli
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Rinasce Napoli e la Chiesa di San Potito
Conoscete la Municipalità 2 di Napoli? E’ un’area di poco più di 4km² con circa 92.000 abitanti e comprende 6 quartieri: Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, San Giuseppe, Porto. Per chi non è di Napoli, significa che comprende l’intero centro storico ed il Porto.
Nella Municipalità 2 si racchiude tutta la vitalità di Napoli, da quella commerciale di Via Toledo a quella architettonica con il Duomo, le Basiliche Maggiori, i Decumani. Ma non solo! E’ anche la zona della movida notturna del Centro, diversa da quella di Chiaia, frequentata da tanti napoletani, ma anche da tanti turisti.
Nel quartiere Avvocata, la cui strada più nota è Via Salvator Rosa, si trova la Chiesa di San Potito eretta nella prima metà del Seicento da Pietro De Marino, in un luogo dove sorgeva una struttura religiosa appartenuta alle monache basiliane prima ed alle benedettine poi.
La chiesa presenta una facciata a portico di epoca seicentesca e contiene svariati dipinti tra cui vanno ricordati: la Madonna del Rosario di Luca Giordano (1664); l’Immacolata di Giacinto Diano (1791); il Martirio di San Potito di Niccolò de Simone (1654); Madonna e santi di Andrea Vaccaro.
La chiesa fu chiusa, come tanti altri edifici napoletani nel 1980. E dal quel momento è rimasta inibita ai napoletani (ed ai turisti), al punto che le giovani generazioni non ne conoscono l’esistenza.
Nel giugno 2017 l’associazione Ad alta voce del M° Carlo Morelli, riapre la Chiesa con un grande progetto culturale: trasformarla in una accademia delle performing arts. Con la riapertura parte anche il crowdfunding con lo scopo di restaurare la Sagrestia e mettere in sicurezza la Chiesa per poterla restituire alla città.
Uno spettacolo musicale per napoletani e turisti
Ma Ad alta Voce non si è fermata al primo successo, anzi ha rilanciato: la Chiesa di San Potito si apre al pubblico con un grande spettacolo musicale dal titolo emblematico That’s Napoli! In scena 24 coristi divisi su 4 corde (basso, tenore, soprano, mezzosoprano) ed una band live di 4 elementi che portano in scena brani classici della canzone napoletana, mescolati con hit pop internazionali. Uno spettacolo musicale travolgente, colorato, eclettico che consente a quasi 30 artisti “in formazione” di esibirsi con costanza, crescere ogni giorno, rinnovarsi e raccogliere fondi per il “loro” sogno: quello di fare formazione artistica dal basso in un contesto di eccezionale splendore. Tutto questo a 2 passi dal MANN, il Museo Archeologico di Napoli, uno dei più visitati d’Italia.
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L’idea è molto ambiziosa. Essere un punto di riferimento dei turisti a Napoli, così come accade a Broadway, essere uno spettacolo permanente 8 mesi all’anno. Ci lavorano tutti i ragazzi contrattualizzati, ragazzi di talento, alcuni dalle periferie della città: gli daremo la possibilità di esprimersi. Carlo Morelli
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Il ruolo dei social network
That’s Napoli ha bisogno del sostegno di tutti i napoletani per realizzare il progetto, che è volutamente ambizioso. Delle istituzioni, degli operatori turistici, degli imprenditori, delle associazioni e del “pubblico”. Grazie al sostegno dei principali sponsor, ovvero dei sostenitori del Maestro Morelli e del suo progetto, tra cui Michele Amoroso di Generazione Vincente e Ciro Ruggiero di Cuore Napoli Basket, That’s Napoli si presenta la pubblico con un sito web ed una pagina facebook attraverso i quali chiamare tutta Napoli a San Potito.
Nei primi 4 giorni, più di 800 persone hanno visto lo spettacolo ed hanno scoperto o riscoperto la Chiesa di San Potito, la sua salita (pare un tempo molto nota alla città) e tutto il quartiere Avvocata. Lo spettacolo non finisce qui, anzi è appena iniziato! Così come la rinascita culturale ed artistica di Napoli. Perchè questa è Napoli. That’s Napoli
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